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La città di Milano vista dagli occhi di Laura Giardino

12/4/2020

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Laura Giardino, classe 1976, è una pittrice milanese di incredibile talento. In occasione della sua prossima mostra, dedicata al quartiere Lambrate di Milano, abbiamo deciso di ripercorrere la sua carriera
Ormai la città di Milano è totalmente irriconoscibile. I tg nazionali e internazionali mostrano una città ormai deserta a causa del Coronavirus che ha iniziato a diffondersi nel nostro paese. Vogliamo però presentarvi un’altra visione della città, visione nata dalla fantasia dell’artista milanese doc, Laura Giardino. La pittrice ha conquistato tutti grazie ai suoi dipinti che ricordano fotografie o frame pubblicitari caratterizzati da un'aura di mistero che mette a disagio lo spettatore. Infatti nei dipinti di Laura vediamo un racconto; un racconto però già iniziato e che Laura ci invita a ricostruire con la nostra fantasia.  Non esistono risposte giuste o sbagliate, ma solamente quelle, che in base al nostro vissuto, ci vengono in mente. 
Per farvi un esempio possiamo prendere uno dei dipinti più famosi di Laura: Vertigine 02.  L’opera, ambientata nel quartiere milanese di Lambrate, presenta una macelleria e un atrio (che non esiste nella realtà, ma è stato aggiunto dall’artista) dove due giovani ragazze, con abiti succinti, passeggiano tranquillamente. Non sappiamo nulla di queste due figure. Laura non ci dice chi siano o che cosa stiano facendo. Siamo portati a chiederci: Saranno due amiche che passeggiano o due perfette sconosciute che si sono scontrate per caso? Saranno andate in macelleria? 
​Laura ci apre mille possibilità, tutte allo stesso tempo sia giuste che sbagliate. L’unica cosa certa è che davanti a questo dipinto ci sentiamo a estranei, come se stessimo spiando un momento non rivolto a noi e che non dovremmo ammirare.

Foto
Laura Giardino, Vertigine 02, 2014 (80x100 cm)
La stessa cosa succede nella serie intitolata “Blind Spot” iniziata nel 2015. In questa seconda produzione vediamo amanti che si baciano, figure femminili nude sdraiate su divani o per terra, senza capire chi siano e cosa stiano facendo. Tutte queste figure vengono rappresentate con il volto nascosto, rendendo il dipinto ancora più misterioso. Molti critici hanno ipotizzato che le figure femminili fossero rappresentazioni dell’artista; ma Laura non ha mai confermato o negato queste teorie. Tutti questi dipinti di Laura sono ambientati a Milano, anche se solo chi conosce bene la città riesce a comprendere i luoghi precisi che l’artista ha voluto rappresentare.
Foto
Laura Giardino, Blind Spot 13, 2015 (50x60 cm)
Nel 2017 l’arte di Laura inizia a cambiare notevolmente. L’artista dice addio ai colori pastello per abbracciare tonalità più “elettriche” e relega le figure umane ad un ruolo marginale. 
Per comprendere questa sua evoluzione possiamo prendere l’opera, che rappresenta l’ingresso della sua casa, intitolata EST01.

In questo dipinto, come in quelli successivi, rimarrà sempre lo stile cinematografico e l’aura di mistero tipica di Laura.  Anche qui le domande si sprecano, tutte domande a cui l’artista ovviamente non risponderà.

Foto
Laura Giardino, EST01, 2017, (60x50 cm)
In questo periodo l’artista realizza dipinti, intitolati FLOOD, ambientati in una realtà parallela. I cieli diventano magenta, le pareti arancioni e i pavimenti spariscono perché inghiottiti da un misterioso fluido, non trasparente e non riflettente. In questi dipinti qualche volta è presente una figura femminile, ma viene relegata ai margini della scena o quasi completamente nascosta. Il vuoto diventa quasi il fulcro della scena.
Foto
Laura Giardino, FLOOD07, 2017.(60x50 cm)
L’ultima produzione di Laura, iniziata nel 2019, vede un’esplosione di colori freddo-acidi.  Una delle opere più significative di questa serie è: EST 09, che rappresenta l’Hotel Lugano di Milano. Osservando questo dipinto sembra di trovarci davanti ad una scena di qualche film horror anni 50. I colori, le luci rosse e la strada vuota accentuano ancora di più questa sensazione di disagio. 
Foto
Laura Giardino, EST 09, 2019. Tecnica mista su tela (60x50cm)
Con questo piccolo articolo abbiamo voluto descrivere, seppur brevemente, l’intera carriera di Laura. Queste opere, che richiamano molto i film degli anni 90, hanno sempre attratto le persone e i critici di tutta Italia. Laura ha capito che per avere successo non bisogna consolare lo spettatore, ma bisogna sconvolgerlo.  
- Francesco Mancini
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