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Reale, virtuale e mitologico in Bondone di Mara Oscar Cassiani

2/12/2020

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L’artista, tra ricerca e performance, esplora attraverso il proprio avatar i confini tra dimensioni, pratiche e identità.
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Mara Oscar Cassiani, Bondone, Courtesy Mara Oscar Cassiani
È negli spazi virtuali di Centrale Fies che martedì scorso, 1 dicembre, Mara Oscar Cassiani ha presentato la conclusione del suo ultimo lavoro, Bondone. Quarto e ultimo appuntamento di «INBTWN – In Between», l’artista e performer post digitale colleziona e ricompone un ibrido tra usi e costumi digitali e il sapere antico delle tradizioni trentine. Dalla subcultura delle comunità snowboard ai video-feticci dell’universo fantasy, Cassiani decostruisce le strutture di genere ridisegnandone le possibilità di esplorazione e pratica.
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Mara Oscar Cassiani, Bondone, Courtesy Mara Oscar Cassiani
 Centro indipendente di residenza e produzione di arti performative, Centrale Fies recupera a partire dal 1999 spazi industriali di una centrale idroelettrica, inaugurando una ormai ventennale esperienza di progetti di sperimentazione artistica e ricerca tra performance e arti visive. L’esperienza di Mara Oscar Cassiani, curata da Claudia D’Alonzo, si colloca all’interno di XL, un’indagine collettiva che celebra i 20 anni di Centrale Fies, adattandosi a celebrare un importante compleanno nel corso di un anno incerto e complicato. Nel corso dei mesi e attraverso una varietà di discipline, XL vuole essere un allenamento collettivo per dare nuove forme alle narrative con cui pensarci, reinventare forme e schemi di pensiero e azione, inserendosi nel contesto naturale e sociale di cui l’uomo ne è solo una limitata parte. Una nuova identità visiva e una rinnovata libertà espressiva aderiscono ad una rilettura di linguaggi iconografici per fornire un’interpretazione innovativa dei disegni narrativi di ecosistemi condivisi.
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Mara Oscar Cassiani, Bondone, Courtesy Mara Oscar Cassiani
Bondone, che prende il nome dal monte trentino presente con forza dominante nell’imaginario paesaggistico e culturale collettivo, diventa un’occasione artistica in cui Mara Oscar Cassiani parte dalla sua esperienza personale nella disciplina dello snow surf, ambiente sportivo in cui si impone una presenza quasi esclusivamente maschile, per discutere e mettere in discussione gli schemi attribuiti alle differenze di genere. Riappropriandosi degli spazi sportivi fisici (quelli dello sport) e virtuali (appartenenti all’universo del gaming), il progetto dell’artista parte dalla sua partecipazione a Trentino Brand New nel 2019, contesto i cui ha esplorato i Krampus, figure del folklore trentino e la loro relazione con identità femminili e riti stagionali. La sua ricerca approccia in questa esplorazione un’etnografia contemporanea di rituali, fantasie e possibilità future.
 
La performance di Cassiani parte dalle tradizioni territoriali con l’obiettivo di scombinarle e reinterpretarle secondo i codici della cultura rave e della dimensione del virtuale. Si pone non come un angelo o un demone, ma un (sassy!) avatar, nel tentativo di spingere i confini tra reale, mitico e post-reale servendosi di molteplici forme di esplorazione, dall’identità raver a tiktok. Tradizioni antiche e nuovi riti si incontrano in una ricerca di formazione, il cui risultato è una avatar che non si presta al servizio di altri (today I’m not gonna be your virgin, Saint, bitch or Madonna) ma che vive del suo corpo libero nello spazio virtuale.
Foto
Mara Oscar Cassiani, Bondone, Courtesy Mara Oscar Cassiani
​Guerriera protagonista di un video game, sportiva e figura mitologica, l’avatar è l’esplorazione di Mara Oscar Cassiani intorno al concetto di rappresentazione e autonomia nel rappresentarsi, come corpo in balia di codici visivi, raffigurazioni tradizionali e culture postmediali. L’impatto violento del risultato è la libertà dei suoi confini.

Federico Rudari
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